2. Vista Olfatto Gusto Tatto Udito gli ORGANI DI SENSO ricevono INFORMAZIONI sul MONDO ESTERNO Cervello Cavità nasale
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5. Le percezioni vengono « costruite » dall’encefalo quando esso analizza le sensazioni e le integra con altre informazioni , formando un’interpretazione mentale o un’interpretazione consapevole del dato sensoriale .
6. I recettori Recettori molecolari Recettori cellulari o recettori sensoriali Organi recettoriali
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10. per una specifica forma di energia detta anche modalità sensoriale agli stimoli selezionati poiché possono amplificare gli stimoli che ricevono I recettori sensoriali sono: Sono i meccanismi molecolari insiti nella membrana del recettore a determinare quale sia lo stimolo adeguato di un recettore. Proprietà dei recettori sensoriali selettivi Altamente sensibili
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12. (1) (2) (3) soglia = lo stimolo più debole che viene riconosciuto da un sistema, il minimo di eccitabilità del sistema sensoriale è detto SOGLIA. stimolo Variazioni della conduttanza di membrana Potenziale Generatore modulato Potenziale D’azione Tutto o nulla Trasduzione del segnale
16. La membrana plasmatica esposta allo stimolo è caratterizzata da un potenziale di riposo detto : Le sue variazioni graduate possono dare l’avvio a dei segnali nervosi in un neurone sensitivo sotto forma di potenziali d’azione tutto-o-nulla. Questi si propagano lungo l’assone e causano il rilascio di un mediatore che fa nascere, nel neurone successivo, un potenziale sinaptico graduato che potrà eventualmente generare un nuovo pot. d’azione o un treno d’impulsi . Potenziale del recettore
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18. Risposte elettrochimiche a stimoli deboli e forti si traducono in variazioni di frequenza di scarica dei potenziali d’azione
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21. Tutte le vie sensoriali salvo quella olfattiva passano per il talamo Le vie dell’equilibrio proiettano al cervelletto
27. I recettori in base alla loro localizzazione i recettori possono essere distinti in: Esterocettori Raccolgono stimoli provenienti dall’ambiente esterno. Essi sono quindi localizzati sulla superficie dell’organismo Enterocettori Raccolgono stimoli provenienti dall’ambiente interno e sono quindi localizzati in profondità.
28. Gli enterocettori si distinguono in: viscerocettor i: raccolgono stimoli dai visceri per coordinare la vita vegetativa e quindi i processi omeostatici recettori dell’equilibrio : raccolgono informazioni sulla posizione e sui movimenti di tutto il corpo propiocettori : raccolgono informazioni sulle posizioni relative e i movimenti dei vari muscoli
29. Gli esterocettori sono tradizionalmente classificati in recettori per la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto , il gusto , ma esistono anche sensazioni non note all’uomo . I serpenti sono capaci di rilevare il calore (sotto forma di radiazioni nell’ infrarosso ) emesso da altri animali e possono utilizzare questa informazione per localizzare le prede. Alcuni pesci utilizzano segnali elettrici a frequenza molto bassa per comunicare nell’acqua torbida. Ciò permette loro di localizzare i propri simili. Alcuni animali sembra che possano percepire il campo magnetico terrestre ed utilizzarlo per l’orientamento. esempi
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31. I recettori sensoriali cutanei comprendono tutti i tipi di recettori I Muscoli scheletrici contengono Recettori da stiramento e nocicettori (dolore) Le articolazioni e i visceri sono innervati da meccanocettori e nocicettori Sistemi sensoriali Speciali Visivo Olfattivo Uditivo Gustativo Vestibolare Termocettori Sistema sensoriale generale o Somatoviscerale Meccanocettori Nocicettori Organi sensoriali specifici a livello cefalico connessi con appropriati sistemi nervosi cerebrali
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34. sensazione del tatto stimoli lievi solo durante il movimento della pelle pressione alta frequenza vibrazioni rispondono solo a stimoli tattili che variano rapidamente , misurano la tensione del derma e sono ancora più sensibili alle variazioni di tensione . sono i più semplici, registrano la pressione esercitata sulla cute
52. è costituito da un fascetto (8-12) di fibrocellule muscolari striate avvolte da una capsula connettivale. E' disposto parallelamente alle altre fibrocellule del muscolo (extrafusali). Nella regione centrale presenta un rigonfiamento, dove si avvolge la terminazione di una grossa fibra afferente (di gruppo I "TERMINAZIONE ANULO-SPIRALE“) sensibile allo stiramento del fuso (e quindi del muscolo che lo contiene). Altre fibre afferenti (di gruppo II) partono da regioni più periferiche rispetto al rigonfiamento equatoriale e le loro terminazioni sono ancora tensocettori. Le fibre intrafusali sono innervate da piccoli assoni motori, provenienti da motoneuroni che si trovano nelle radici anteriori del midollo spinale. fuso neuromuscolare
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62. Le onde elettromagnetiche La maggior parte degli organismi ha recettori per le onde elettromagnetiche comprese nell’intervallo di frequenza della luce
63. Ma c’è anche chi “vede” nell’ InfraRosso la locusta
72. Ogni ommatidio è formato da (dall'esterno all'interno): la cornea , il cristallino , la retinula . La retinula è composta da 4-8 cellule sensoriali e da un asse centrale a forma di bastoncello, detto rabdoma , composto dalle terminazioni nervose. La cornea è una lente; immediatamente sotto è presente un corpo rifrangente, il cristallino , in genere composto da quattro cellule. Nel rabdoma si concentra il recettore chimico ( retinene ).
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74. l’occhio La sclera è il tessuto connettivo biancastro che avvolge interamente l' occhio; é la parte bianca visibile dell'occhio, quella che circonda l' iride La coroide contiene la rete dei vasi sanguigni La sclera, anteriormente, diventa trasparente e, forma, una lente convessa che si chiama cornea L’humor acqueous è un liquido L’humor vitreous è una gelatina La parte anteriore della coroide, si differenzia in corpo ciliare e iride che ha un foro di diametro variabile, detto pupilla La retina è un multistrato di cellule del sistema nervoso, che alla fine formano il nervo ottico L’epitelio pigmentato è uno strato di cellule contenenti melanina che cattura i fotoni non assorbiti dalla retina
75. La sclera L a sclera è un guscio biancastro che avvolge interamente l’occhio; la sua parte anteriore è la parte bianca che si vede guardando un occhio. Sulla sclera si attaccano i muscoli che muovono l’occhio. L a sclera ha il compito di mantenere la forma del bulbo e di proteggere le altre strutture in esso contenuto.
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77. L’iride L ’iride è la parte anteriore della coroide, è colorata; il colore è dovuto alla presenza di pigmenti molto abbondanti negli occhi scuri e scarsi negli occhi di colore chiaro. Al suo centro si trova un foro circolare chiamato pupilla . L’iride è una struttura ricca di vasi sanguigni.
78. Il cristallino I l cristallino è una lente contenuta nell'occhio e situata subito dietro l'iride. Il cristallino è di forma biconvessa ed è avvolto da una sottile capsula I l cristallino è una lente fondamentale per la messa a fuoco delle immagini sulla retina.
79. La pupilla La pupilla è un piccolo foro circolare che è situato al centro dell’iride. Quando c’è molta luce, la pupilla si restringe per non far abbagliare la retina mentre al buio si dilata al massimo per cercare di far entrare dentro l’occhio la poca luce presente. Pupilla Iride
80. Umore acqueo Fisiologia E' un liquido, incolore, simile al plasma sanguigno, contenuto fra la cornea e il cristallino all’interno della parte anteriore dell’occhio. Secreto dal corpo ciliare , fornisce sostanze nutritive e ossigeno al cristallino, all’iride e alla cornea asportando sostanze di rifiuto mantiene, grazie alla pressione da esso esercitata, la forma del bulbo oculare.
81. L’angolo camerulare L ’angolo camerulare è compreso tra la cornea e l’iride. Nel punto in cui la cornea si unisce all’iride, si viene a delimitare l’angololo camerulare. Nell’angolo sono contenute le strutture che consentono l’assorbimento dell’umor acqueo. L’ostruzione di questi dotti può causare il glaucoma, l’aumento della pressione intraoculare può condurre a cecità
82. umore vitreo I l vitreo è una gelatina trasparente contenuta all’interno dell’occhio e si trova subito dietro al cristallino. I l vitreo ha la funzione di mantenere la forma di bulbo e di trasmettere in maniera completa la luce.
83. La coroide L a coroide è uno strato dell’occhio che si trova tra la retina e la sclera. E' costituita da una fittissima rete di vasi sanguigni in diretta continuità con l’iride. L’insieme di iride e coroide si chiama uvea. L a coroide ha il compito di portare il nutrimento a parte della retina; inoltre svolge importanti funzioni di difesa dell’occhio.
85. congiuntiva L a congiuntiva ha la funzione di mantenere umidificato l’esterno dell’occhio e di difenderlo sia dai microrganismi sia da sostanze e oggetti estranei all’occhio. È una membrana che riveste la parte interna delle palpebre e si ripiega sulla sclera, ma non sulla cornea Una ghiandola lacrimale, posta sopra l’occhio secerne una soluzione salina che diffonde intorno al globo oculare e poi passa nei dotti che portano alle cavità nasali
86. I muscoli dell’occhio Occhio sinistro Occhio destro Retto superiore : verso l’alto Retto inferiore : verso il basso Retto interno : verso il naso Retto esterno : verso l’esterno Obliquo superiore : torsione verso il basso Obliquo inferiore : torsione verso l’alto C iascun muscolo sposta l’occhio in una specifica direzione:
90. le lenti dell’occhio cornea ~40 diottrie Cristallino ~20 diottrie Diottria = 1/distanza focale La diottria è l'unità di misura del potere di rifrazione di un sistema ottico ([m -1 ]). Per l'occhio umano, la distanza focale è circa f norm = 17 mm
91. messa a fuoco I raggi provenienti da oggetti lontani sono quasi paralleli e non necessitano di grande rifrazione per essere focalizzati I raggi provenienti da oggetti vicini divergono e necessitano di maggior rifrazione per essere focalizzati muscoli ciliari rilassati muscoli ciliari contratti presbiopia e vecchiaia Il muscolo ciliare è controllato dal sistema parasimpatico. Quando si ha stimolazione parasimpatica il muscolo ciliare si contrae, i legamenti si detendono e il cristallino diviene più sferico aumentando il suo potere diottrico e mettendo a fuoco gli oggetti più vicini.
101. La retina L a retina è un tessuto nervoso contenuto all’interno dell’occhio, una sottile membrana di colore rosso-arancio. L’immagine viene catturata da particolari cellule nervose chiamate fotorecettori. La retina trasduce le immagini da inviare al cervello.
103. La macula ha un colore bruno-giallastro a causa del riflesso della xantofilla , un particolare pigmento contenuto in abbondanza nei coni che ha una funzione di filtro per le radiazioni luminose di bassa lunghezza d’onda. macula Al centro della retina si trova una piccola area di forma ovalare, di colore rossastro e priva di vasi sanguigni detta fovea . La parte di retina che comprende la fovea e si estende con un diametro di 3 mm rispetto ad essa è chiamata macula
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106. Dal centro del nervo ottico partano i vasi sanguigni principali della retina, Punto cieco
107. ma, in realtà, cos’è che “vede”? un pigmento fitocromo rodopsina
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111. pixel I coni sono maggiormente concentrati nella fovea
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113. Nel bastoncello lo stimolo Luminoso causa la Depolarizzazione della membrana
114. Coni e bastonceli I fotopigmenti sono molecole piccole legate alle molecole delle membrane dei segmenti esterni dei fotorecettori. · Per aumentare le superfici, la membrana è invaginata a formare dischi . · Un fotone causa una catena di eventi biochimici Il pigmento visivo dei bastoncelli prende il nome di rodopsina. Nei coni esistono tre diversi tipi di fotopsine che hanno caratteristiche simili alla rodopsina, ma una diversa sensibilità per le radiazioni dello spettro.
115. Pag. 73 del libro di organica Parte proteica impulso La rodopsina è formata da: una parte proteica detta opsina un gruppo cromoforo detto retinale (aldeide della vitaminaA) nella conformazione 11- cis al buio e all-trans sotto stimolazione luminosa.
119. Il nervo ottico I l nervo ottico è costituito dal prolungamento delle cellule nervose della retina. Il nervo ottico è lungo circa 51 mm ed è formato da circa 1.5 milioni di fibre nervose Chiasma ottico
122. in una buia notte… quando, sotto un albero, si distinguono i contorni delle fogle…. ogni bastoncello illuminato cattura un fotone ogni 85 min
123. Il senso dell’udito e l’equilibrio Uno ha funzioni uditive L’altro è l’organo dell’equilibrio L’orecchio umano comprende due organi diversi
124. L’udito Le onde sonore sono onde alternate di pressione con picchi dove l’aria è compressa e valli dove l’aria è rarefatta 24.9 Nell’orecchio le onde sonore vengono amplificate e trasformate in impulsi nervosi
129. L’orecchio medio, per mezzo del sistema di ossicini, amplifica le vibrazioni impresse al timpano le vibrazioni passano poi attraverso la finestra ovale nell’ orecchio interno . La finestra ovale è un foro nel cranio rivestito da una membrana tromba di Eustachio
130. la Tromba d’Eustachio collega l’orecchio medio con il naso. E’ un canale che ha due ingressi, uno nel cavo del timpano (sempre aperto) e l’altro nel rinofaringe (si apre ogni volta che deglutiamo o sbadigliamo). Il suo compito è di garantire che la pressione dell’ aria nell’orecchio medio sia uguale alla pressione dell’aria nell’ambiente esterno. L’equilibrio pressorio permette al timpano di vibrare liberamente.
131.
132. orecchio interno Finestra ovale da l’avvio alla trasmissione dell’onda nella rampa vestibolare Finestra rotonda ⇦ scarica la trasmissione dellonda dalla rampa timpanica all’orecchio medio
135. La sezione trasversale della coclea mostra che al suo interno si trovano 3 canali pieni di liquido: Il dotto vestibolare superiore Il dotto timpanico inferiore Il dotto cocleare mediano
136. coclea Totalmente membranosa membranosa Lamina spirale ossea Membrana tettoria Organo del Corti scala vestibuli scala timpanica scala media membrana di Reissner membrana basilare
138. organo del Corti Alfonso, 1822-1876 cellule ciliate membrana tettoria
139.
140.
141. L’organo del Corti Le vibrazioni della membrana basilare fanno avvicinale e allontanare dalla membrana tettoria le estensioni delle cellule ciliate
142.
143. La trasduzione nelle cellule cigliate Quando queste estensioni si piegano si aprono i canali ionici del K + I K+ entrano nella cellula che che sviluppa un potenziale generatore e libera un maggior numero di neurotrasmettitori nella sinapsi con il neurone sensoriale
144.
145. Le caratteristiche fisiche della membrana basilare permettono la discriminazione delle frequenze sonore L’estremità vicino alla finestra ovale è stretta e rigida L’estremità vicino all’apice è più larga e flessibile La regione che vibra con più forza trasmette più potenziali d’azione al cervello
146.
147. tonalità del suono nell’uomo: 20-20,000 Hz nel cane: fino a 50 kHz nel pipistrello: fino a 100 kHz intervallo di udibilità alte frequenze toni alti basse frequenze toni bassi
148.
149. Il nervo acustico (ottavo nervo cranico) porta il messaggio sonoro fino al cervello, dove il suono viene interpretato e capito.
150.
151.
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154.
155. Un rigonfiamento alla base di ogni canale semicircolare contiene cellule recettrici le cui estroflessioni sono immerse in una cupola gelatinosa
183. calice gustativo o gemma o bottone gustativo I calici gustativi sono strutture ovoidali annidate nell'epitelio pavimentoso pluristratificato della lingua formati da: cellule basali, di sostegno e sensoriali. bottone gustativo
184.
185. Cellule gustative in viola. In rosa le cellule di supporto Le gemme gustative contengono sino a 150 cellule recettrici in associazione con cellule di sostegno e basali che ricambiano in continuazione le cellule recettrici; le membrane apicali delle cellule recettrici possiedono microvilli che sporgono in un poro gustativo dove entrano in contatto con la saliva
The regional distribution of ion channels expression by hair cells has been studied using a preparation of crista slice developed by Masetto and Prigioni about 10 years ago. This preparation allows to perform patch clamp experiments on in situ hair cells from selected regions of the crista epithelium. This figure schematizes the crista of the chick semicircular canal as viewed from the top. The three regions that were distinguished in these mapping experiments are indicated here in green (peripheral region), yellow (intemediate region) and red (central region). Now, what you get when you slice the crista is something like this:
The regional distribution of ion channels expression by hair cells has been studied using a preparation of crista slice developed by Masetto and Prigioni about 10 years ago. This preparation allows to perform patch clamp experiments on in situ hair cells from selected regions of the crista epithelium. This figure schematizes the crista of the chick semicircular canal as viewed from the top. The three regions that were distinguished in these mapping experiments are indicated here in green (peripheral region), yellow (intemediate region) and red (central region). Now, what you get when you slice the crista is something like this:
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